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Daniele Cima
7 Maggio 2022 ore 17:00 - 30 Lug 2022 ore 18:00
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La realtà non dovrebbe esistere.
Opere tipoartistiche di Daniele Cima
La realtà non dovrebbe esistere
Opere tipoartistiche di
Daniele Cima
Mostra a cura di
Eugenio Alberti Schatz
Tipoteca Galleria
La mostra è *prorogata*
fino a sabato 30 luglio 2022
Inaugurazione
Sabato 7 maggio 2022
ore 17
Presentazione di
Clara Tosi Pamphili
Ingresso alla mostra
€ 5,00
Con il sostegno di
Grafiche Antiga
Imaging Pro
Per informazioni
0423 86338
eventi@tipoteca.it
«Se la realtà avesse una coscienza, forse la smetterebbe di essere così insistente. Quella di Daniele Cima è la provocazione di un ribelle che arriva a sfidare l’imposizione ultima, quella a cui nessuno sfugge: il dato di realtà. Esiste sempre un’altra possibilità, ci suggerisce l’artista, fosse anche solo quella di rovesciare l’ovvio per il gusto di farlo».
Con queste parole, il curatore Eugenio Alberti Schatz ci introduce nelle policrome opere “tipoartistiche” di Daniele Cima, presentate al pubblico nella mostra La realtà non dovrebbe esistere, che Tipoteca ospita a partire da sabato 7 maggio (la mostra è prorogata fino al 30 luglio).
Profondo conoscitore del mondo della comunicazione e dell’arte, Cima ha scelto di dare peso all’essenza delle parole partendo dalla superficie, vale a dire dalla loro forma leggibile. Da funambolo del pensiero e assiduo frequentatore dei linguaggi artistici, si diverte a smontare tutti i luoghi comuni dai quali siamo frastornati, per aprire lo sguardo della mente attraverso pensieri, dubbi, frasi composte con un rigore selettivo che sconfina nel gioco.
La mostra di Tipoteca suggella quasi un ritorno “a casa” delle opere di Cima. L’artista da sempre si confronta e si esprime con la tipografia, la esibisce e con essa plasma la sostanza della sua ricerca artistica. Quale luogo più appropriato di un museo del carattere?
Protagoniste indiscusse della mostra sono le sue creazioni tipoartistiche: alle pareti troviamo l’installazione site specific che dà il titolo alla mostra, e opere dei cicli Upcycled Words (2016), Rysing Donckey (2018), Artphabet, Ritratti Fiscali (2021) e Manzò (2022). Ma, quasi da controcanto alle opere esibite, nelle teche ci sarà una selezione di libri che diventano un avamposto della sua biblioteca, che ci porta nel backstage della ricerca artistica.
Una mostra quindi da godere con gli occhi, per lasciarsi inondare di colori e di caratteri abbinati con magistrale sensibilità tipografica, che ripropone il sodalizio tra Daniele Cima ed Eugenio Alberti Shatz, quest’ultimo già curatore del volume Coming Out, pubblicato nel 2021 per i tipi di Antiga Edizioni.
Daniele Cima è nato a Merate (Como) nel 1950. Per linea paterna è discendente del commediografo, pittore e caricaturista Camillo Cima e dello scrittore Otto Cima, per linea materna del letterato, bibliofilo e pittore Marino Parenti. A vent’anni entra nel settore pubblicitario come assistente art director. Da questa posizione scalerà la montagna fino a diventare uno dei più ammirati e premiati direttori creativi italiani. Dall’anno 1990 si cimenta nella pratica artistica. Dopo trent’anni di lavoro, ha deciso che è giunto il momento di definirsi artista.