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Die Alte Typographie — Tipografia e libertà
19 Set 2019 ore 20:45 - 22:30
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Die Alte Typographie — Tipografia e libertà
con Massimo Pitis
Anche se Die Neue Typographie è oggi considerato un classico, in questa presentazione, Massimo Pitis mette in discussione l’idea presentata nel testo del 1928, anche riprendendo un articolo del 1964 dello stesso Jan Tschichold, e presenta nuovi progetti che utilizzano caratteri tipografici antichi. Futura, Sabon o Akzidenz possono creare qualcosa di nuovo, contemporaneo, persino rivoluzionario. D’altra parte, l’utilizzo di una nuova tipografia in formati classici può creare anch’esso risultati interessanti e innovativi. Rifiutando cliché o formule predefinite, Massimo Pitis considera la tipografia e le lettere come un’opportunità per giocare e sperimentare varie idee al fine di creare un ambiente visivo più bello. La sua unica limitazione è l’impegno nei confronti del lettore, unico e vero fruitore finale del proprio lavoro.
Massimo Pitis dopo aver lavorato a Bologna (BBDO) e a New York (Armando Milani), nel 1991 torna a Milano intraprendendo per quattro anni attività di consulenza. Nel 1995 fonda Vitamina con Aldo e Giorgio Buscalferri; è in seguito direttore creativo di Landor Associates Italia. Dal 2000 si occupa anche di progetti di allestimento con lo studio Migliore+Servetto Architetti e con Mirko Zardini ed è curatore dei 15 numeri di Lettera, inserto sul graphic design di Abitare. Nel 2006 fonda PITIS e Associati, studio di design e consulenza dedicato alla cura di progetti editoriali e di brand identity specializzato nel campo del design, della moda, dell’architettura e della comunicazione culturale. Tra i suoi progetti: identità visiva del Museo del Novecento e dell’Armani /Silos a Milano, grandi mostre per il Colosseo, la Triennale, Palazzo Reale a Milano, l’Ambasciata Canadese a Parigi, il Canadian Centre for Architecture a Montreal. È tra i fondatori della casa editrice Lazy Dog. Dal 2015 a oggi è anche direttore artistico di Wired Italia e dal 2019 direttore creativo di Vanity Fair Italia. Insegna alla scuola Politecnica di Design di Milano e ha insegnato alla facoltà di Design dello IUAV di Venezia e di San Marino, allʼIstituto Europeo di Design, al Politecnico di Milano e a La Sapienza di Roma. Nel 2003 entra a far parte del Board del BEDA (Bureau of European Design Association) del quale ricopre la carica di Presidente nel biennio 2005-2007. Associato al TDC (Type Directors Club) di New York e della Society of Publication Design americana. Ha fatto parte di numerose giurie internazionali e invitato a presentare il suo lavoro in molte sedi internazionali in Europa, Asia e Stati Uniti.